Thursday, October 25, 2007

Foliage in New Hampshire.



Autunno in New England, il sogno di molte persone. Qualche giorno fa abbiamo approfittato della visita della nostra amica Luciana dall'Italia per andare con lei in New Hampshire, intorno ai 200 km da casa nostra, per vedere l'autunno. Non è che da noi non ci sia l'autunno, anche qui gli alberi stanno diventando rossi, gialli, marroni e stanno perdendo le foglie, anche qui la gente sta addobbando le case con cose che ricordano l'autunno, anche qui ogni tanto il vento fa cadere le foglie dagli alberi che sembra quasi che piovano dal cielo. Ma in New Hampshire è tutto più selvaggio, ci sono le colline, ci sono i laghi e gli alberi, dipende sicuramente dalla specie, si colorano intensamente. Sembra di essere in mezzo a colori finti, sembra di essere in scenari disegnati apposta per farci la foto! Abbiamo percorso in lungo e in largo la parte sud del New Hampshire, fermandoci spesso per scattare delle foto. Faccio fatica a trovare le parole adatte..., guardatevi un po' di foto. Ne trovate altre nell'album a destra.

Paesaggio autunnale in New Hampshire.

Tuesday, October 23, 2007

Town meeting


Cari amici, anche io, Cristiano, finalmente mi sono deciso di accettare l'invito di Marina a scrivere sul suo blog. E mi sono deciso di scrivervi circa una delle cose più interessanti che il New England, la regione degli Usa dove stiamo vivendo, possa offrire: i town meetings (incontri della città, assemblee cittadine). Facciamo un passo indietro, prima di partire per l'America mi ero incuriosito nel leggere qualcosa sulla rivoluzione americana e sull'intento degli americani di mettere insieme nella vita politica e civile il desi9derio di un buon governo e il desiderio di essere liberi. Mi hanno consigliato di leggere un classico della storia degli Usa dal titolo La democrazia in America di Toqueville. Qui l'autore descrive come gli americani provarono a mettere insieme questi due desideri. Dico provarono, perché il libro fu scritto all'inizio del 1800 poco dopo la rivoluzione che li ha staccati dagli Inglesi.
Dopo questa bella lettura sono partito per gli Usa curioso di cosa fosse rimasto di quelle vecchie tradizioni, un po' come venire in Italia a cercare tracce dei vecchi comuni dopo tanti secoli, speranzoso di trovare nomi, qualche usanza, monumenti e lapidi.
Ebbene quello che ho trovato è che nei piccoli municipi come quello in cui viviamo io e Mari, le cose funzionano più o meno come 200 anni fa!!! Ma non sto parlando di anticaglie ma di cose vive...
Ed eccoci alla foto di sopra che vi spiegherà tutto.
Si vedono centinaia di persone riunite in un campo. Che stanno facendo? In questo caso specifico stanno decidendo se aprire o meno un casinò nel loro comune. Ripeto stanno decidendo: discutendo, proponendo, convincendo, votando. Non si tratta in fatti di un'assemblea di quelle che fanno anche da noi nei paesi dove il sindaco incontra la gente e spiega che cosa lui sta per fare. NO! Qui sono i cittadini del posto che si riuniscono per decidere se aprire il casinò o meno. E una volata deciso gli assessori dovranno eseguire gli ordini dell'assemblea e mettere in pratica la decisione presa.
In pratica quello che vedete è l'assemblea generale di tutti i votanti. NON esiste il consiglio comunale e neppure un sindaco, ma una serie di assessori che ogni tre anni vengono eletti, ma che se non vanno bene possono essere rimossi con una votazione generale di tutti i cittadini.
In questa foto vedete moltissime persone perchè il tema era particolarmente sentito dalla gente. Normalmente ci sono meno persone che partecipano agli affari pubblici, per esempio il prossimo 5 novembre il town meeting si terrà in un teatro.
Le decisioni che vengono prese sono importantissime per la gente del posto.
Tutta la vita economica e sociale di una città viene decisa dalla gente che si riunisce: decidono se aprire o chiudere la biblioteca, se potenziare i pompieri, se aumentare o diminuire le tasse sugli immobilie e mille altre cose; discutono di ogni voce del bilancio, se fare nuove strade, se accettare eredità, se fare o mantenere monumenti cittadini, etc. (queste voci le ho copiate dall'avviso a partecipare al prossimo Town Meeting che si terrà in Middleboro il prossimo 5 novembre 2007)
Io trovo tutto questo incredibile, sembra di vivere al tempo dei greci ad Atene più di 2000 anni fa. E' forse una delle cose più antiche e caratterizzanti gli Stati Uniti e non ne avevo mai sentito parlare a casa ma neppure all'università.
Un'ultima considerazione prima di lasciarvi, qui dicono che i town meetings non sono il modo più efficiente di governare ma che sono soprattutto una scuola di vita e di cittadinanza e il posto dove si conserva lo spirito americano democratico.
See you soon Cristiano

Tuesday, October 16, 2007

Il caffè americano.



Gli americani bevono molto caffè, sembra che abbiamo deciso di differenziarsi a tutti i costi dall'antica madre patria inglese. Infatti non c'è assolutamente l'abitudine del tè.
Il caffè che bevono è naturalmente quello che noi chiamiamo appunto caffè americano. Si tratta di un gran quantità di liquido nero! No, sono troppo cattiva! Comunque sì la quantità è come una tazza grande da tè e ne bevono moltissimi al giorno. Hanno una macchina per farlo, una sorta di bollitore che poi mantiene il caffè che avanza caldo. Lo bevono con zucchero e/o con latte. Ma qui c'è un'istituzione che stiamo imparando a conoscere anche noi (in Italia non esiste, ma abbiamo scoperto che in altri paesi europei si è diffusa): il Dunkin' Donuts. Lungo le strade più trafficate, nelle soste in autostrada (qui non ci sono autostrade a pagamento!), nelle vie del paesino, in città la scritta Dunkin' Donuts, come un po' quella del McDonalds, fa l'America. Si tratta di una catena di negozi, tutti assolutamente identici, che vendono caffè, con tutte le varianti desiderabili, e i donuts, dei dolci grandi come un krapfen, ma anche in versione più contenuta. L'Americano medio d'abitudine va al Dinkin' Donuts almeno una volta al giorno. Oltre a trovare il caffè preferito da portare con sé, in macchina, al lavoro, trova un ambiente familiare. La maggior parte delle persone vanno e consumano o in macchina durante un viaggio o sul posto di lavoro, ma c'è anche chi si ferma ai tavolini del locale. In alcune zone il Dinkin' Donuts è aperto 24 ore su 24, in altre parti solo dalle 6 di mattina fino alle 10 di sera!
Anche noi stiamo diventando dei frequentatori di Dinkin, più familiarmente chiamato. Stiamo gustando la varietà di dolcetti. Quelli piccoli costano solo 20 centesimi di dollaro, quindi con 1 dollaro ne vengono 5 di gusti diversi.

Nella foto Iced Coffee preso allo Starbucks Coffee, un'altra istituzione degli USA.

Sunday, October 14, 2007

Red Sox, Fall Season and Halloween


Tre avvenimenti stanno interessando gli americani che abitano nel New England in questo momento. Le continue vittorie dei Red Sox (la squadra di baseball di Boston), l'arrivo dell'autunno e Halloween.
  1. Per i Red Sox sono proprio pazzi, donne, uomini, vecchi, bambini. Ieri sera siamo andati in palestra (ah abbiamo cominciato ad andare in palestra!), nel parcheggio c'erano solo 4 macchine, di solito ce ne sono almeno una 50ina! C'era la partita dei Red Sox in tv. Questa mattina siamo andati in banca, tutti gli impiegati giravano con le magliette dei Red Sox: ieri sera hanno vinto e la Bank of America (la nostra banca) è lo sponsor ufficiale della squadra.
  2. Per l'autunno gli alberi stanno cambiando colore e così pure il tempo cambia, più fresco, a volte piovoso. Tutti aspettano la caduta delle foglie (hanno già cominciato un po') e qui in Massachussets si dicono non così fortunati come quelli che vivono invece in New Hampshire dove i colori degli alberi sembrano essere bellissimi e la caduta delle foglie molto suggestive Le case si trasformano. Sono molti quelli che addobbano la porta d'entrata con foglie colorate, con piante secche di granturco. Anche all'interno le abitazioni diventano arancioni con gli addobbi. Domani anche noi faremo circa 200 km per andare a vedere la caduta delle foglie!
  3. Ma la vera attesa è Halloween. L'arancione impera anche perché oltre al colore dell'autunno è anche il colore di Halloween, della zucca. E quindi assieme agli addobbi per l'autunno sulle porte d'entrata TUTTI hanno qualcosa che ricordi Halloween. Si tratta di zucche e fantasmini i più sobri, per arrivare a vere e proprie streghe o maghi alti almeno 2 metri che sovrastano la porta d'entrata. Le immagini più diffuse sono quindi zucche, fantasmi, ragni, "morti" e tutto ciò che può fare paura. E' la paura il tema imperante. In tv vengono continuamente trasmessi film dell'orrore, esistono "case della paura" (andremo a vederne una la prossima settimana), la gente si fa scherzi per spaventarsi. Prometto che questo è solo un piccolo assaggio su Halloween. Anche perché il vero Halloween è il 31 ottobre. Ah una curiosità, in fantasmi in America non fa UUUUU come da noi, ma fanno BAAAAA!
Nella foto distesa di zucche in una fattoria che le coltiva e le vende.

Lavoratori americani.


Al lavoro sono stata assegnata ad una classe di 15/16 studenti, ci sono due insegnanti che fanno con loro le materie scientifiche e quelle umanistiche e ci sono io che cerco di "favorire un clima adatto all'insegnamento". Essendo che siamo in tre staff (operatori/ professionisti) in classe, spesso, se c'è bisogno di un sostegno in un'altra classe, chiamano me. Le altre classi sono più piccole in numero di studenti e lo staff è formato da due persone. Giovedì verso le 11.30 di mattina mi hanno chiesto di andare nella classe di E. e J., J. si doveva assentare. Dopo un'ora, attraverso una mail dalla direttrice (ogni classe ha un computer portatile dove si ricevono varie comunicazioni), abbiamo saputo che J. era stato licenziato!! J. lavorava nella scuola da 6 anni, con i ragazzi era bravissimo, ci sapeva fare. La polizia qualche giorno fa lo ha fermato che guidava in stato di ebrezza (aveva bevuto, non so quanto). Qui in America tutti devono sapere cosa fa la polizia, quindi ogni sulla gazzetta locale (e quasi ogni paese ne ha una), viene fatto un lungo elenco di tutti gli interventi che fa la polizia, con nomi e cognome di chi hanno fermato o arrestato o semplicemente contattato per qualsiasi cosa. Qualcuno ha visto il nome di J. su una gazzetta, quello che ha fatto ha messo in cattiva luce la scuola per cui lavora, quindi licenziato.
Chi viene trovato alla guida in stato di ebrezza va sicuramente perseguito con delle sanzioni, ma... da qui ad essere licenziati dal proprio posto di lavoro. Penso che non succeda in automatico di essere licenziati da qualsiasi posto di lavoro se si guida bevuti, il problema per J. è stato il fatto di lavorare in una scuola privata e con fini rieducativi. Sicuramente ci sta anche la contraddizione di essere un educatore che cerca di aiutare dei ragazzi ad assumere un comportamento corretto e poi essere il primo a trasgredire. Ma... da qui ad essere licenziati dal proprio posto di lavoro. Se non fosse stata pubblicata sul giornale la notizia, nessuno avrebbe saputo e non ci sarebbe stata nessuna conseguenza al fatto sul posto di lavoro.
In questi giorni a scuola tutti non fanno altro che parlare di quanto accaduto, anche perché J. era una presenza molto importante, molto amata. Ora J. si trova senza un lavoro, con un sanzione amministrativa e la vergogna di fronte a colleghi, studenti con i quali per 6 anni ha condiviso molto.
La prossima settimana dovrò sostituirlo ancora nella sua classe, finché non assumeranno un nuovo associat teacher (insegnante associato).

Lavoratori in un negozio di pesce a China Town, New York.

Wednesday, October 10, 2007

New York, New York, New York.... parte 2!



Rieccomi a parlarvi di New York City.
Dopo aver assaporato un pezzo di storia al Ground Zero, abbiamo girovagato in ricerca di altri pezzi di città, visti in un film, visti nei notiziari. E quindi via con la metropolitana..., la subway, verso Time Square e l'Empire State Building (il grande edificio con la punta sul quale si è arrampicato King Kong). Che fatica a capirci qualcosa della metropolitana! E' grandissima, con un sacco di linee, ma che non si capisce come siano organizzate. Tra l'altro ci sono pochissime informazioni a riguardo
, non ci sono mappe attaccate alle pareti, non ci sono istruzioni da portare con sé, come invece si trovano nelle nostre città europee, anche a Boston, per essere sinceri. Nonostante l'incertezza siamo riusciti ad arrivare alla 40esima strada e dopo aver percorso due blocchi siamo arrivati alla 42esima: Time Square! Che effetto che fa pronunciare questi termini, la 40esima, la 42esima! Esistono davvero sapete?! Time Square... Time Square! E' l'America dei film, della nostra immaginazione. Ma l'immaginazione non riesce ad arrivare fino lì, a raffigurarsi Time Square. Nonostante il nome (square sta per piazza) non si tratta di una vera e propria piazza, ma una serie di vie che incontrandosi formano degli incroci grandi. Attorno a queste vie a formare la piazza sono invece gli edifici attorno. Dei palazzi in vetro con mille immagini gigantesche proiettate sopra. Siamo stati di giorno. Chissà vederla di notte. E poi fiumi di gente, fiumi veramente, di tutti i tipi, di tutti i colori. E negozi, negozi, negozi, ... Amazing, come continuano a dire qui, significa "meraviglioso, stupendo".
Mi sento ancora l'adrenalina indosso. Si respira un'aria fantastica, nel senso che ci si sente dei bambini nel paese dei balocchi. La sensazione è di poter comprare, di poter fare, .... la sensazione è quella di avere mille possibilità. Solo per provare queste emozioni penso valga la pena di andare a New York.

Nella foto una parte di Time Square.

Monday, October 8, 2007

New York, New York, New York....



Ebbene sì, ce l'abbiamo fatta: anche noi abbiamo messo piede nella Grande Mela, New York City. New York dista da casa nostra 218 miglia, ovvero 350 km. Il viaggio dura circa 4 ore che si trasformano molte di più se si trova traffico. Abbiamo deciso di affrontare il viaggio non con la nostra macchina, ma con l'autobus. Ci sono un sacco di autobus che percorrono la tratta Boston > New York, si tratta di autobus privati, non di linea. Noi abbiamo preso la compagnia Fun Hung, compagnia cinese che porta dalla Chinatown di Boston alla Chinatown di New York. Il viaggio è stato abbastanza confortevole e veramente economico, solo 30$, cioè 21€, andata e ritorno! Come dicevo siamo arrivati in Chinatown ed è una vera Chinatown. Per la strada il 90% delle persone erano cinesi, i negozi cinesi, le scritte in cinesi e mille banchetti che vendevano frutta, verdure dalle forme più strane, proprio orientali. Pochi isolati e ci siamo trovati al Ground Zero: la zona dove c'erano le torri gemelle. L'impatto? Un grande vuoto. Si ha proprio la sensazione che manchi una parte della città. Spostandosi in qualche via limitrofa e guardando in alto verso i grattacieli si percepisce che ci sarebbe dovuto essere qualcosa d'altro. Quello che si riesce a vedere sul posto sono gru e lavori in corso. Stanno mettendo le fondamenta per costruire il nuovo World Trade Center, in particolare il progetto è di realizzare la Freedom Tower ("la torre della libertà") entro il 2009. Un piano sotto il livello della strada è stata ricostruita una parte di una linea della metropolitana. C'era molta gente a visitare il posto, molti turisti, ma anche molto americani.
Qui mi fermo con New York. A domani il prossimo post su questa amazing city!!

Nelle foto: il Ground Zero visto dall'alto e dalla strada.

Thursday, October 4, 2007

Ai miei lettori...

scusate se da un po' non vi sto aggiornando sul blog.
Qui la quotidianità si sta facendo sempre più intensa e con difficoltà spesso trovo parole per descriverla.
Comunque questo fine settimana ho deciso che dedicherò del tempo per raccontarmi un po'.