Monday, August 25, 2008

E la California!

Dall'ultimo post che abbiamo scritto sono passati ben una decina di giorni e di miglia ne abbiamo macinate.
Siamo arrivati alla fine del nostro viaggio verso west raggiungendo la California.
E fra due giorni farà capolino anche la nostra avventura americana, infatti saliremo sull'aereo che ci riporterà in Italia dopo 13 mesi trascorsi in America.

Le emozioni sono altalenanti.
Felicità per rivedere tutti in patria, timore di non ritrovarsi in una terra che è mia, ma che per alcuni versi non mi piace.
Penso che l'emozione più difficile da gestire sarà la "noia" nella normalità italiana. Nel senso che qui ogni giorni, ogni momento cose nuove, stimoli diversi.
Ci siamo abituati ad una specie di sovra-stimolazioni, a cui sarà difficile rinunciare.
Forse starà qui il segreto del ritorno: usare questa abitudine indirizzando l'energia verso nuovi progetti, non necessariamente nuovi viaggi (anche se risulta difficile non pensare di ripartire di nuovo!).

Vedremo!

Intanto per il mio blog... bhe penso sia arrivato alla fine.
Probabilmente scriverò qualche altro post giusto per aggiornare sul mio "stato" in Italia, ma poi lo chiuderò.

Tuesday, August 12, 2008

Utah - terra salata



Ieri abbiamo lasciato lo stato dello Utah (si pronuncia "iutah"), qui hanno fatto le olimpiadi invernali qualche anno fa. Siamo nel cuore delle montagne americane in una specie di altipiano andino o asiatico, con tutto stepposo e piatto in basso e una corona di cime rocciose che circondano con qualche nevaio che brilla sotto il sole infuocato.
La capitale dello Utah, dove abbiamo passato delle buone ore trascurando il nostro pellegrinaggio, arrostiti sotto un sole infuocato e un cielo cristallino, si chiama Salt Lake City: Città del lago Salato.
Infatti si trova a ridosso, meglio dentro il bacino di un gigantesco, antico lago che pian piano si e' ritirato lasciando una distesa bianca e dura di sale che si estende a .. a .. non so che parole usare per non essere accusato di eccedere con gli aggettivi. Ma vi assicuro e vedrete nel video che sembra senza fine.




Oltre a questa distesa è rimasto una specie di fossile lacustre, una grande pozzanghera dove si galleggia senza nuotare (tipo mar morto) e delle isole desolate dove girano le ultime mandrie di bufali della zona (non so come vista la temperatura e lo strato di pelo che hanno addosso).



(By Cristiano. Approved by Owner: Thanks Marina)

Sunday, August 10, 2008

Assaggio delle praterie americane





Oggi ci siamo presi un po' di tempo e riusciamo a pubblicare due post in una mattina. Ma la vera ragione o colpa è che questa mattina ci siamo svegliati un bel po' prima dell'orario stabilito per colpa del fuso orario, in fatti man mano mano che avanziamo verso ovest si recuperano parecchie ore (2 fino adesso) .
Ieri abbiamo attraversato le Praterie americane come avete visto dal post precedente. Qui tutto è piatto e desolato, solo qualche paese ogni 50-80 km. La monotonia ma pure il fascino di un posto così solitario e vuoto è interrotta soltanto da qualche strada diritta che porta chissà dove, dagli animali al pascolo, dal cielo che cambia in continuazione e velocemente e dai pozzi di petrolio che costellano questi spazi vuoti.

Ps se vuoi più e più foto visita il nostro album su picasa.

Edit by Cristiano ( per gentile concessione di Marina)

Iowa, Nebraska, Colorado e Wyoming...

Sono in un motel ad Evaston, uno degli ultimi centri abitati ad ovest dello Wyoming (sulla 80) quasi al confine con lo Utha.
Approfitto del collegamento internet per aggiornare il mio blog.
Dopo la sosta a Chicago di qualche giorno fa, ci siamo spostati nella capitale dello Iowa, Des Moines, dove in questi giorni si sta svolgendo la fiera/festa dello stato. Si tratta di una vera e propria fiera dell'agricoltura, con esposizione di animali da allevamento, mille banchetti con cibi a volontà (il più gettonato è il corn dog, ovvero un wusterl con attorno una pastella fatta di granturco fritta nell'olio. Noi abbiamo provato una coscia di tacchino... gigante! La si può vedere nella foto sotto).

Alla fiera abbiamo anche dormito nel campground (campeggio) adibito per l'occasione, dove c'erano un numero spropositato di camper americani, parcheggiati ovunque con mille astuzie per farli stare in equilibrio sulle colline del campground (vedi foto).

Dopo lo Iowa attraverso il Nebraska (campi e campi di granturco) per arrivare in Colorado (la punta a nord est) e in Wyoming.
Il paesaggio che per miglia e miglia ha accompagnato le nostre due giornate (sempre attraverso la 80 che taglia lo Wyoming a sud) è stato il deserto, ma non un deserto di sabbia bensì di erba. Distese e distese di erba, con case sparpagliate qua e là. Nel Colorado siamo passati attraverso la grassland, la terra dell'erba (vedi foto).


Domani Salt Lake City e Lago Salato, Utha.

Thursday, August 7, 2008

America on the road.



Ore 2.19pm.
Prima Rest Area sull'Interstate 80 West in Iowa.
Abbiamo lasciato Chicago da poche ore, attraversato il Mississipi River e fatte già più di 1000 miglia da Boston.
Qualche foto.
La prima: io al Millenium Park di Chicago, con dietro la "palla" o "goccia" o "fagiolo" o come definita dal suo artista Anish Kapoor Cloud Gate (= porta delle nuvole).
La seconda: vista di una parte di Chicago's down town dal uno dei suoi ponti levatoi (la foto è un po' mossa perché sul ponte continuavano a passare auto e metropolitana).

Friday, August 1, 2008

E' finita...

... la mia esperienza lavorativa negli Usa con oggi ha chiuso i battenti.
E' stata dura, con molta fatica e pazienza ho provato a seminare e posso dire di aver già raccolto molti frutti in questi ultimi giorni.
Ho lasciato un pezzettino del mio cuore a questi ragazzi e colleghi americani, ma anche loro mi hanno regalato tanti pezzettini del loro.

Questi giorni sono stati estremamente emozionanti: abbiamo ricevuto molti feedback positivi del lavoro svolto qui in un anno. Abbiamo ricevuto molti abbracci, molte parole di affetto.
Ci sono state organizzate cene, party a sorpresa.
Ci sono stati dati regalini.