Sunday, March 9, 2008

Cultura HIP HOP in America.



Mai come in questo anno sento parlare, ascolto musica, colgo espressioni che vengono dalla cultura hip hop. L'Hip Hop è una cultura soprattutto musicale, ma che raccoglie altre espressioni artistiche come la breakdancing e la graffiti art ed è vicina a sport come lo skateboard, il basketball e lo snowboard.

Lavoro in una scuola con adolescenti americani. L'80% degli studenti nella mia scuola ascolta musica hip hop, adora idoli provenienti da quel mondo (mai sentito parlare di Snoop Dogg o di 2Pac? Devo essere sincera che la prima volta che mi hanno parlato di Snoop Dogg ho capito Snoopy, il cane!!), indossa abiti, cappelli e distintivi provenienti da quel mondo, usa linguaggi e sigle appartenenti alla cultura hip hop.
Il dictat per l'abbigliamento è largo, in tutti i sensi. I pantaloni devono essere larghi sia in vita, sia nella lunghezza, sia lungo la gamba. Le magliette e le felpe con il cappuccio sono altrettanto larghe. Con un abbigliamento del genere è impossibile riconoscere le reali fattezze di un ragazzo, questo infatti è l'abbigliamento dei maschi. Le ragazze invece tendono a vestire "strette", ma soprattutto a mettere in mostra la femminilità. Molti sono quelli che indossano cappellini (in realtà mi rendo conto che quella del cappellino è una "mania" diffusa tra tutti in America, penso venga dal baseball), con vari simboli che vanno dalla squadra di baseball della propria città, a simboli stile graffiti. La musica è rigorosamente hip hop, ovvero musica rap. E' una musica molto ritmata, con dei testi spesso violenti e pieni di parolacce.
La popolazione afro-americana si identifica pienamente con questa cultura, nata tra l'altro a New York, nel Bronx, negli anni '70. Il Bronx è il quartiere a nord est dall'isola di Manhattan a New York City, dove la popolazione è afro-americana, latina (soprattutto di Porto Rico e della Repubblica Domenicana), e negli ultimi anni africana ed europea dai paesi dell'est.
Ma si identificano con la cultura hip hop molti giovani al di là del colore della pelle. Ho visto in metropolitana a Boston anche molti ragazzi asiatici (forse cinesi?) vestiti hip hop.

Sulla tv ci sono almeno 5, 6 canali dedicati alla musica hip hop. I protagonisti dei videoclip sono sempre uomini e donne afro-americani. La cosa che mi colpisce di più guardando questi video è l'immagine che viene offerta della donna. La donna sembra semplice oggetto del piacere sessuale dell'uomo, in alcuni video sembra dominare il compagno maschio, ma sempre sotto il punto di vista sessuale.

Condivido l'appartamento con due ragazze olandesi, che stanno facendo la mia stessa esperienza di anno in America. Sono fortemente attratte e conoscitrici della cultura hip hop. Mi hanno confermato che in Olanda è una cultura molto diffusa. E' poi una cultura che anche in Olanda accomuna la popolazione di origine africana, ma loro non sono africane, una è olandese, ma di cultura armena, l'altra è olandese doc.

Questo è uno dei primi post che faccio sull'argomento. Ma vorrei approfondire la questione ulteriormente. Datemi feedback, amici italiani in America, su quello che vedete voi rispetto all'hip hop. Datemi feedback voi, amici italiani in Italia, su quello che si vede in Italia sull'hip hop.

Nel video: "Drop it like it's hot", Snoop Dogg.

6 comments:

  1. Di questo giro, attendo con ansia un post sul country americano! ^_^ Comunque ritengo siano 2 bravissimi artisti entrambi.

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  2. carissima, tanti auguri di buon compleanno!perchè questo anno ti conduca verso l'incanto e ti sbricioli nelle tasche le gemme della felicità!
    un abbraccio grande
    paola

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  3. Sull'hip pop italiano ci sarebbe quasi poco da dire, il fatto che quello che arriva da oltreoceano viene filtrato dal business (MTV) mi fa scadere ad un livello di interesse molto basso il genere.

    Peccato perche' sono sicuro che avrebbe tanto da raccontare, soprattutto capendo testi e riferimenti (spesso troppo personali dell'autore per poter essere colti fuori dalla sua cerchia).

    Hai appena accennato nel tuo post, invece, all'origine. Su questo punto, ed arretrando di qualche anno, ti suggerisco New Thing, un romanzo (in solitaria) di Wu Ming 1 (http://www.libreriauniversitaria.it/new-thing-ming-einaudi/libro/9788806162764).

    Non ho avuto il tempo di contribuire sul tuo post sull'olocausto, appoggio il tema ed avrei tanto voluto contribuire a muovere un pochino le acque :-)

    Enjoy!
    JJ

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  4. @mauri: il country... bhe dovrò fare delle ricerche accurate. A parte qualche canale televisivo che trasmette musica country e qualche canale radiofonico non riesco a seguire molto, non è così evidente!

    @paola: ti ringrazio tantissimo per le tue preziose parole :)

    @jj: interessante quello che dici... andrò a cercarmi il libro.

    @everybody: è da due giorni che ricevo commenti da "sconosciuti" che dicono clicca qui. Appena me ne accorgo li cancello, ma state attenti: non cliccate. SONO VIRUS!!

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  5. L'hip-hop in America e' riservato principalmente agli african-american di qualsiasi eta', mentre la white middle class (tipo noi) lo ignora o disprezza. Tupac non e' esattamente un role model che nessun white american parent vuole che i propri figli seguano... basta pensare a come sia finito! I ragazzi (sotto i 30!) ascoltano la musica hip-hop, cosi' come ascoltano altri generi musicali e talora veste hip hop (cioe' boxer che spenzolano fuori dai jeans 4 taglie piu' grandi, catenazze d'oro da far invidia ai tamarri piu' tamarri italiani...),mentre da un punto di vista sociale, come donna posso dire che la cultura "hip-hop" e' veramente demeaning, eccetto alcuni casi. Ricordati che parlo in generale, l'hip-hop e' un genere che attraversa le culture solo a livello giovanile. A me non piace per niente... ma ci sono delle canzoni che tollero. MHO... hugz!

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  6. Ho detto il falso sull'hip pop nostrano.

    Mi e' ricapitato tra le mani un disco degli Articolo 31 e mi sono accorto che in realta' esistono 3/4 grossi nomi che escono dal fenomeno modaiolo e si possono prendere come rappresentanti del genere in Italia.

    Gli Art. 31 sono ironici, decisamente un gruppo che non si prende troppo sul serio, musicalmente validi con contaminazioni funk, qualche chitarra/basso/batteria punk fa capolino qua e la in mezzo a testi divertenti, spesso amari, e (come non poteva essere altrimenti) strettamente legati alle loro esperienze e la loro citta' (Milano).

    Da annotare anche Frankie Hi-NRG, Assalti Frontali e se vogliamo Caparezza, ai quali pero' i media (e la televisione) pongono una sorta di censura "politica", molto scorretti i loro testi e plateali le loro idee politiche.

    Enjoy,
    J

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