Dopo 10 mesi che sono negli States, ma soprattutto a 2 mesi dalla fine dell'esperienza lavorativa (mi sono resa conto effettivamente del tempo che manca alla fine pubblicando il count down nel precendente post), ho deciso e ho trovato l'ipirazione per scrivere del mio lavoro.
Comincerò da lontano con il descrivere l'istituzione che mi ospita.
Faccio l'insegnante di sostegno in una scuola superiore speciale per adolescenti con problemi di comportamento, correlati di conseguenza a problemi nell'apprendimento.
Il mio lavoro quotidiano consiste, detto semplicemente, nell'aiutare degli adolescenti americani a gestire il proprio comportamento finalizzato ad un apprendimento scolastico.
I ragazzi che sono inseriti in questa scuola (una scuola superiore speciale e privata, qui il sito internet) sono adolescenti "rifiutati" dalla scuola pubblica per svariati motivi. A tutti sono diagnosticati vari behavior disorders (disturbi comportamentali), che vengono "curati" con la terapia (ogni studente ha un terapista che vede almeno un'ora alla settimana), con interventi educativi (il 90% degli studenti della scuola non va casa durante la settimana, ma vive in residenze strettamente collegate con la scuola dove è seguito da personale, che funge da figura genitoriale) e, non per ultimi, con farmaci. I disturbi comportamentali più diffusi nella scuola dove lavoro sono: ADHD (deficit di attenzione e iperattivismo), ODD (disturbo oppositivo provocatorio), disturbo della condotta, sindrome di Asperger (forma di autismo), bipolarismo.
Nella foto: gita a North End (il quartiere italo-americano di Boston) con alcuni studenti.
leggendo alcuni articoli sono rimasto sconvolto dal saper quante medicine vengono date ai bambini per ADHD con tutti gli effetti collaterali che si sono
ReplyDeleteEhi, grazie del contatto. Certo che puoi inserire il mio blog, ed a questo punto credo che dovrò fare una sezione a parte anch'io nel mio...
ReplyDeleteA presto, goditi questi ultimi due mesi allora ;-)
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ReplyDeletebello davvero il tuo blog !
ReplyDeleteCerto che, senza offesa per il fotografo, ma un colpettino di flash che qualcuno risulta in ombra.
ReplyDeletecara mari..forza! mancano due mesi.. e di mezzo non ci sta pure la fine della scuola? poi, se mi ricordo bene, partirai per un lungo viaggio ristoratore, giusto?
ReplyDeletela mia curiosità nei confronti della tua esperienza nel lavoro americano comunque non è assolutamente esaurita..anche se, da quello che ho capito, quando (o se..) tornerai gli adolescenti di qui ti sembreranno degli agnelli al pascolo..un bacio paola
p.s. volevo tantissimo linkarti sul mio blog..ma non sei splinder, e non ci sono ancora riuscita! mannaggia il mio poco tempo e la mia cocciutaggine informatica..sorry. paola
ReplyDeleteciao..grazie per aver commentato il mio blog...vedo che anche la tua esperienza e' molto complessa e ricca...goditi gli ultimi mesi ma di dove sei??
ReplyDeleteIo che ho potuto sentire i vostri racconti direttamente da voi, ho capito meglio che il vostro lavoro è molto interessante e difficile.
ReplyDeleteBravi!
Forza,che manca poco!
Mari, non solo adoro leggere della 'tua' America ma mi sto appassionando anche al tuo lavoro...se faccio un viaggetto dalle tue parti e sei tornata, che ne diresti di un bel caffè? Americano, ovviamente...
ReplyDeleteGoditi quest'ultimo periodo, quando sai che stai per andartene da un posto l'anima è sempre più ricettiva...
Marina, io che ho un'esperienza con il bipolarismo (marito) e l'Asperger (figlia di una carissima amica), ti dico che questa tua esperienza ti servira' tremendamente nella tua vita futura! Non e' facile fare quello che stai facendo! Props to you!
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